Insegnare italiano L2 con la pubblicità

Le pubblicità come input di analisi della cultura e società italiane e sviluppo della competenza interculturale.

Insegnare italiano L2 con la pubblicità Insegnare italiano L2 con la pubblicitàpuò servire non solo dal punto di vista meramente linguistico. grazie a metafore e giochi di parole caratteristici di questo genere testuale, ma anche perché può essere un valido strumento per riflettere su alcuni aspetti della cultura e della società italiana, sui relativi fenomeni socioculturali e sulla comunicazione non verbale.

Perché la pubblicità per l’italiano L2?

La pubblicità è uno dei mezzi di comunicazione più diffusi della nostra epoca. L’immagine in movimento, tipica degli audiovisivi, richiama l’attenzione degli studenti, che sono coinvolti inizialmente a livello emozionale e dunque avranno una motivazione alta già in partenza. Inoltre, le pubblicità sono un valido strumento per migliorare la capacità di comprendere l’Italia, oltre che per presentare e consolidare i diversi usi linguistici e approfondire i fenomeni socioculturali.

La pubblicità infatti si rivela molto utile per presentare, a scopo glottodidattico, quelle componenti non verbali che, intersecandosi con la lingua, danno unità e compiutezza a ogni tipo di messaggio. Non a caso, la cultura italiana è una fra le culture che utilizzano maggiormente i codici extralinguistici: contatto fisico con gli interlocutori, ricorso a gesti di tipo convenzionale, ecc., non può che favorire lo sfruttamento didattico degli spot che volutamente si avvalgono e in certi casi “esasperano” tutti i linguaggi non verbali. Per queste ragioni insegnare italiano L2 con la pubblicità assume un valore cruciale nell’organizzazione delle lezioni.

Didattica interculturale con la pubblicità

L’indagine culturale e dunque lo studio di una lingua e cultura straniera passa anche attraverso l’analisi dei modelli culturali quali ad esempio le abitudini alimentari, i rapporti genitori-figli, l’organizzazione scolastica ecc. è per questo necessario far scoprire agli allievi proprio quegli aspetti e quei modi di vita tipicamente italiani in modo da favorire un confronto interculturale con la loro cultura d’origine.  Se per noi parlanti nativi appare automatico interpretare allusioni, significati di determinati gesti, espressioni ironiche ecc. nell’unico modo che noi conosciamo, gli studenti stranieri avranno invece bisogno di essere guidati nell’osservazione e nella scoperta di queste specifiche regole d’uso.

La pubblicità, in cui abiti, oggetti e cure estetiche provvedono inoltre a rispecchiare le convenzioni e le regole di una data comunità socioculturale, può essere pertanto di grande utilità nel mostrare le differenze fra i valori, gli aspetti sociali e di costume presenti nei diversi paesi sviluppando in questo modo la competenza interculturale dell’allievo. Chiaramente, è necessario che il docente faccia un’analisi approfondita del materiale autentico in questione valutando gli elementi che vorrà porre in evidenza sia linguistici che extralinguistici, paralinguistici e culturali.

Consigli metodologici per insegnare italiano L2 con la pubblicità

L’utilizzo del materiale pubblicitario può essere utilizzato per tutti i livelli, anche a livelli più bassi chiaramente per un livello elementare si preferiranno pubblicità di facile comprensione, relative ad ambiti di vita quotidiana, con lessico e strutture morfosintattiche di base,  al contrario per livelli intermedi e avanzati si proporranno input più complessi, con elementi extralinguistici, con varietà di lingua diverse dal neo-standard e riferimenti impliciti da interpretare. È poi importante tenere a mente il target a cui l’annuncio è rivolto così come gli stereotipi presenti nel testo.

Da dove iniziare?

Prima della visione completa del filmato, con la relativa fase di globalità, sarà necessario contestualizzare il filmato, guidando il processo di anticipazione (expectancy grammar) e aiutando gli studenti ad attivare le preconoscenze relative all’argomento del filmato. Non dimentichiamo poi che l’input visivo è primario rispetto a quello uditivo, dunque presentare subito immagine e sonoro potrebbe influire negativamente su una prima comprensione del testo basata principalmente sull’informazione visiva. Pertanto, potrebbe essere utile presentare per la prima visione lo spot senza l’audio, in modo da consentire agli studenti di formulare delle ipotesi, oppure far ascoltare solo l’audio senza le immagini in modo che lo studente possa ricostruire la situazione comunicativa in cui quell’audio si potrebbe inserire

Successivamente, durante la visione completa del filmato (immagini+suono) si potranno presentare abbinamenti, tabelle da riempire, completamenti o risposte a scelta multipla che avranno il fine di guidare la comprensione del testo.

Dopo la comprensione globale si passerà alla fase di analisi e osservazione e l’analisi degli elementi strettamente linguistici inizialmente (modi di dire, espressioni colloquiali ecc.) per poi passare agli elementi paralinguistici (intonazione, volume, accento) e extralinguistici (gesti, sguardi, vicinanza dei corpi, abiti e oggetti). Si potranno inoltre mettere in risalto, attraverso delle griglie per esempio, il valore dei modelli culturali nella vita degli Italiani. In seguito, si potrebbero fornire diversi esercizi di ampliamento, utilizzando testi paralleli sullo stesso tema dello spot analizzato, o lavori che comportino il reimpiego creativo dei contenuti appresi fino a quel momento (fase di sintesi).

Alcuni input pubblicitari sugli stereotipi italiani da didattizzare

La pubblicità “Nonna Vs Stranieri” di Casa Surace sugli stereotipi degli italiani con il cibo.
Lo spot della Fiat 500 negli USA
La pubblicità di Molinari sull’esuberanza degli italiani
La “pubblicità progresso” di Ballarò: gli italiani escono di casa sempre più tardi
Ci sono anche molte pubblicità straniere che utilizzano luoghi comuni come il “mammismo” nella pubblicità norvegese di OBOS.

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