I Centri Territoriali Permanenti Regione per Regione
Nel 1997 il Ministero della Pubblica Istruzione ha dato vita ai centri territoriali permanenti per l’educazione degli adulti, caratterizzandola come “luogo di lettura dei bisogni formativi”, “luogo di progettazione e concertazione delle iniziative di istruzione e formazione tra soggetti pubblici e privati” e, infine, come “luogo di coordinamento delle offerte formative sul territorio”. Una struttura che dovrebbe svilupparsi integrando la scuola di stato, la formazione professionale e i servizi territoriali, per offrire attività culturali, di formazione, di orientamento a quei cittadini che intendono rientrare in un percorso di studio, di crescita personale e professionale.
Come funzionano i CTP?
Alle attività dei centri territoriali permanenti si possono iscrivere tutti i cittadini italiani e stranieri, qualunque sia il titolo di studio in loro possesso.
Il Centro organizza una prima fase di ACCOGLIENZA per incominciare a conoscere gli iscritti, per capire e aiutarli a capire quali sono i loro interessi, i loro bisogni di apprendimento, le loro capacità e competenze.
Il periodo di accoglienza si conclude con un PATTO FORMATIVO: un accordo tra il Centro e il singolo utente nel quale viene definito un PERCORSO DI STUDIO, le sue tappe, quali obiettivi raggiungere, le risorse e le modalità che verranno impiegate per raggiungerli, i criteri per valutare i risultati, la durata in ore delle attività. Il patto potrà eventualmente essere ridiscusso durante il percorso e adeguato a nuove esigenze.
I percorsi possono concludersi con attestazioni di frequenza, certificazioni di competenza, rilascio di titolo di studio. La conclusione di un percorso può essere, a discrezione dell’utente, una tappa da cui partire per un nuovo percorso.
I Centri Territoriali Permanenti sono stati assorbiti dal CPIA dopo la loro istituzione e l’Istruzione degli Adulti prosegue quindi tramite i Centri Provinciali per l’istruzione degli Adulti.