I master in didattica dell’italiano L2 e le certificazioni in didattica dell’italiano L2 sono due percorsi differenti.
Mentre il master è un percorso didattico che mira a conferire le competenze in didattica dell’italiano a stranieri, le certificazioni sono una verifica puntuale delle competenze in possesso dei candidati, già maturate in precedenza con percorsi differenti e da questi curati autonomamente.
Questo significa che i tempi ed i costi per il conseguimento dei due titoli è molto diverso con i master che solitamente costano, anche considerevolmente, di più rispetto alle certificazioni e richiedono molto più tempo per la conclusione dell’iter previsto per l’ottenimento del titolo.
In alcuni contesti conseguire un master o una certificazione non fa molta differenza. Per accedere alla classe di concorso A023 per l’insegnamento dell’italiano a stranieri nella scuola pubblica, ad esempio, le certificazioni di II livello (Cedils, Dils-PG II e Ditals II) ed alcuni master (non tutti, ma solo quelli tassativamente elencati dal MIUR del D.M. 92/2016) sono titoli di specializzazione in italiano L2 che, unitamente ad altri requisiti (il titolo di accesso principale costituito dalla laurea + determinati CFU), consentono la partecipazione al concorso.
In altri contesti il master potrebbe essere addirittura penalizzante perché le scuole private potrebbero percepire il candidato come iperqualificato rispetto al ruolo che dovrà rivestire, preferendo quindi le certificazioni che sono titoli più pragmatici ed a volte anche più pratici rispetto a master che potrebbero affrontare nel percorso di studi aspetti della didattica dell’italiano a stranieri non immediatamente spendibili a livello pratico in tutti i contesti.
Per quanto riguarda la scuola pubblica ed i concorsi infine i master riconoscono 1 punto (i master che riconoscono 3 punti sono solo quelli elencati nel D.M. 92/2016) nelle graduatorie di istituto al contrario delle certificazioni glottodidattiche di II livello (Cedils, Ditals II e Dils-PG II) che attualmente ne riconoscono 3. Nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze i 3 punti sono garantiti “per ciascun titolo” e questo significa che se si conseguono più certificazioni si possono mettere a punteggio tutte, con 3 punti ciascuna.
Un vantaggio delle certificazioni da questo punto di vista è che trattandosi di titoli culturali e non accademici, non confliggono con percorsi contestuali di natura universitaria e quindi, non essendoci incompatibilità si possono conseguire mentre si frequentano master, università, scuole di specializzazione o altri percorsi abilitanti.
Inoltre, proprio perché titoli culturali, oltre a non avere incompatibilità con altre formazioni, non hanno limiti relativi ai periodi di conseguimento e quindi si possono conseguire anche più certificazioni nello stesso anno.
Se si intende partecipare ad un concorso a cattedra, le certificazioni riconoscono 3,75 punti nelle graduatorie di merito dei concorsi a cattedra; 3 volte il punteggio riconosciuto ad un master ordinario (non incluso nel D.M. 92/2016 e successive modifiche – vedi ad es. D.M. 130/2023 -).
I punteggi indicati, sia nelle GPS che nelle graduatorie di merito dei concorsi a cattedra, vengono riconosciuti in qualunque classe di concorso, non solo nella A023.
In conclusione quindi occorre valutare, caso per caso, quale titolo è conveniente conseguire. Per una consulenza gratuita e personalizzata, senza alcun obbligo di iscrizione a corsi o ad esami compila il modulo di richiesta di informazioni; ti risponderemo in tempi molto rapidi con una consulenza completa che possa darti elementi certi di valutazione per una scelta consapevole e ben motivata.