Vi suggeriamo di leggere l’intervento del Prof. Balboni in occasione di un progetto a cura del Ministero dell’Istruzione e di Rai Edu Lab sulla Seconda Lingua Comunitaria.
Come al solito il punto di vista che ci offre il Prof. Balboni è molto interessante oltre ad essere chiaro ed esaustivo.
La lettura di questo articolo è utile a chi vuole insegnare italiano a stranieri ed ha bisogno di una formazione glottodidattica specifica; l’intervento in questione, infatti, fornisce un’idea degli argomenti trattati durante i nostri corsi di didattica dell’italiano L2/Ls.
Durante i nostri corsi on-line di didattica dell’italiano a stranieri, ed ovviamente anche nei corsi di glottodidattica in presenza, vengono affrontati gli stessi argomenti con i risvolti teorici e pratici e quindi si trattano anche le tecniche volte a favorire l’oralità.
Il Prof. Balboni e l’importanza dell’oralità
La focalizzazione sull’oralità non è certo una novità nella storia della glottodidattica: per millenni l’insegnamento della lingua è stato orale e solo con il Sei-Settecento, nelle scuole gestite da ordini religiosi, la scrittura prese il sopravvento. Berlitz, Palmer, Sweet, Jespersen all’inizio del XX secolo reagirono alla centralità della scrittura (e della grammatica normativa) nei due secoli precedenti, e un richiamo all’oralità venne anche negli anni Cinquanta-Sessanta con quell’approccio che in italiano chiamiamo “strutturalistico” ma che in inglese era audio-lingual approach, con chiara centralità dell’oralità.
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