Le università telematiche e la didattica online sono oggetto di un decreto firmato lo scorso venerdì 6 dicembre 2024 da Anna Maria Bernini, Ministra dell’Università e della Ricerca. Il provvedimento introduce importanti novità in merito alla didattica a distanza nel settore dell’alta formazione.
La norma è destinata ad avere un grande impatto sulla didattica delle università telematiche (ma come vedremo anche per le università statali), sia per il ritorno in presenza degli esami che per le modalità di erogazione dei corsi. Le nuove norme sono volte principalmente ad innalzare il livello qualitativo della didattica. Vediamo quali sono le principali novità.
Esami in presenza per le università telematiche
Prima del Covid-19 le università telematiche somministravano esami in presenza. Con la pandemia, per ovvi motivi, si è resa necessaria la somministrazione degli esami in modalità telematica. A tal uopo si sono adottati appositi software capaci di monitorare l’attenzione degli esaminandi ed il corretto svolgimento degli esami, anche con la registrazione degli esami i cui video venivano sottoposti ad una verifica umana da parte del docente.
Questo è stato senz’altro un enorme sforzo organizzativo a beneficio degli studenti. L’infrastruttura tecnica ha dovuto sopportare lo stress di un enorme carico dato dall’elevato e crescente numero di studenti ed esami e le università telematiche hanno dovuto imparare a gestire velocemente.
Con il decreto Bernini gli esami torneranno in presenza. Sono però previste alcune deroghe nei casi di emergenze temporanee e per gli studenti disabili che potranno continuare a sostenere gli esami online.
Le università telematiche potranno servirsi di sedi idonee, istituzionali o temporaneamente adibite a sedi d’esame. Il decreto richiede che in sede d’esame debbano essere presenti due docenti della disciplina tra cui il titolare dell’insegnamento.
C’è da dire che già da tempo, cessata l’emergenza sanitaria, gli studenti delle università telematiche hanno avuto a disposizione, come opzione facoltativa, la possibilità di sostenere gli esami in sede. E non sono stati pochi gli studenti che fino ad oggi hanno preferito questa modalità, nonostante la possibilità di sostenere gli esami comodamente da casa.
Didattica in modalità sincrona
Un aspetto importante è relativo all’erogazione della formazione che prevedeva una didattica prevalentemente in modalità asincrona per adeguarsi alle esigenze di flessibilità richieste dai corsisti lavoratori.
Il provvedimento della ministra Bernini richiede invece che lo svolgimento delle attività didattiche preveda almeno il 20% di lezioni sincrone. La norma si prefigge lo scopo di aumentare da un lato il coinvolgimento dei corsisti e dall’altro l’interazione con i docenti.
Si tratta senz’altro di un’altra sfida che le università telematiche sono chiamate a raccogliere.
Rapporto studenti/docenti
Il decreto Bernini prevede anche che le università telematiche adeguino il numero di docenti al numero di studenti. In particolare gli atenei dovranno prevedere un docente ogni 150 studenti per le lauree scientifiche e uno ogni 200 per le lauree umanistiche. Questo criterio dovrebbe garantire una maggiore qualità della didattica.
Su questo punto alcuni atenei avevano già iniziato da tempo un percorso di bipartizione, tripartizione e addirittura quadripartizione dei corsi di laurea proprio per migliorare il rapporto tra numero di docenti e numero di studenti. Si tratta senz’altro di un obiettivo ambizioso, non solo per le università telematiche ma anche per le università statali.
Sì perché le novità introdotte dal decreto Bernini non si applicano alle sole università telematiche.
Il ministero chiarisce nel comunicato stampa con cui si annuncia la firma del decreto che debbano essere tutte le università, sia telematiche che presenziali, ad adeguarsi alle nuove disposizioni.
La nuova normativa aspira quindi ad individuare uno standard qualitativo che sia una base di partenza per tutti gli atenei, che si tratti di università telematiche o meno, che erogano corsi in modalità, esclusivamente o prevalentemente a distanza.
Entrata in vigore del decreto sulle università telematiche
La nuova normativa entrerà in vigore dal prossimo anno accademico, a partire dal 1° agosto 2025 quindi. Non ci sarà molto tempo quindi per metabolizzare le novità, per organizzarsi ed adeguarsi ai cambiamenti.
La notizia della firma di questo decreto suona come un’ultima chiamata per coloro che hanno intenzione di frequentare un master online o un corso di perfezionamento e che preferiscono sostenere gli esami online
Il completamento di un corso di perfezionamento o di un master infatti richiede un periodo minimo solitamente di 6 mesi; iscrivendosi ora quindi è garantita la possibilità di sostenere tutti gli esami ancora in via telematica visto che il percorso rientrerebbe nell’anno accademico attuale.