Percorsi abilitanti: cosa abbiamo imparato sui 30 e sui 60 CFU

Percorsi abilitanti da 30, 36 e 60 CFU. Cosa abbiamo imparato o avremmo dovuto imparare.Con l’introduzione dei percorsi abilitanti da 30, 36 e 60 CFU l’accesso all’insegnamento nella scuola pubblica italiana è diventato sempre più selettivo.

Con la riforma Bianchi è stata avviata una fase di transizione ad una nuova modalità di reclutamento dei docenti. I prossimi concorsi a cattedra non saranno più abilitanti, come negli ultimi anni, ma ci si potrà candidare previo conseguimento di una abilitazione ed i concorsi saranno solo selettivi.
I percorsi abilitanti, introdotti nell’ambito della riforma della formazione iniziale dei docenti, sono oggi lo strumento per compiere l’ultimo passo verso l’insegnamento a tempo indeterminato nella scuola pubblica prima del concorso.
Presentano caratteristiche e modalità di accesso molto diverse a seconda del profilo dei candidati ed esistono almeno 5 percorsi a cui, a seconda delle proprie caratteristiche e requisiti, si può accedere per conseguire una abilitazione all’insegnamento.

Analizziamo le principali tipologie di percorsi abilitanti, chiarendo alcuni punti che sembrano ancora poco noti e facendo il punto sulle lezioni che abbiamo imparato, o avremmo dovuto imparare, dall’ultima edizione le cui iscrizioni si sono concluse da poco più di un mese.

Percorsi abilitanti a numero chiuso: 30 CFU per docenti triennalisti e 60 CFU per neolaureati

I percorsi abilitanti da 30 CFU (rivolti principalmente ai docenti con almeno tre anni di servizio) e da 60 CFU (dedicati ai neolaureati che vogliono entrare nella scuola pubblica) sono percorsi a numero chiuso. Non è possibile iscriversi direttamente al corso: prima è necessario partecipare a un bando.
L’iter quindi prevede che il Ministero dell’Istruzione emani un decreto con cui vengono individuati i numeri del contingente di docenti da abilitare, a seconda delle esigenze previste, per ogni classe di concorso, Regione ed enti formatori (atenei) a cui sono attribuiti i posti.

Le università pubblicano quindi i bandi, a cui i candidati possono iscriversi previo pagamento di una quota che solitamente è di circa 150 Euro. L’accesso è determinato da una graduatoria per titoli e servizio: solo chi rientra in posizione utile potrà iscriversi alla formazione.
Per avere un’idea di quali siano i titoli che si possono mettere a punteggio in queste graduatorie ecco le ultime tabelle di valutazione titoli:

I posti messi a disposizione per questi percorsi abilitanti sono ripartiti tra i due percorsi: il 55% dei posti disponibili viene assegnato ai percorsi da 60 CFU e il 45% dei posti va invece ai percorsi da 30 CFU.

Un chiarimento importante: non esistono i percorsi che nascono con 36 CFU rivolti a chi è già in possesso dei 24 CFU richiesti dal precedente ordinamento. È possibile chiedere il riconoscimento dei CFU già acquisiti nel momento in cui ci si iscrive ai percorsi abilitanti.

Percorsi abilitanti da 30 e 36 CFU per vincitori di concorso PNRR

Diverso è il caso dei percorsi da 30 e 36 CFU rivolti ai docenti vincitori di concorso PNRR.
Questi percorsi non sono a numero chiuso, ma non sono aperti a tutti. Per accedervi è necessario sia aver superato il concorso PNRR che avere in essere un contratto a tempo determinato con l’Ufficio Scolastico Regionale (USR), scaturito dal superamento delle prove concorsuali, ai fini del percorso di abilitazione o dell’assunzione a tempo indeterminato.

Lezioni che abbiamo imparato o che avremmo dovuto imparare dalla recente esperienza

L’esperienza maturata con l’ultima edizione di percorsi abilitanti ha fornito alcuni spunti molto utili per i candidati che intendono partecipare alle prossime tornate:

Due tipi di requisiti
Occorrono due tipi di requisiti: quelli per accedere alla classe di concorso (richiesti per tutti i percorsi abilitanti possibili per ciascuna classe di concorso) e quelli per accedere al percorso abilitante. Se il candidato è in possesso solo dei requisiti per accedere al percorso abilitante, perché ad esempio è neolaureato o ha tre anni di servizio non è detto che possa accedere al percorso abilitante se non ha anche i requisiti di accesso alla classe di concorso previsti dalla normativa vigente.

Non è possibile candidarsi in più atenei per la stessa classe di concorso
La scelta dell’ateneo è vincolante. Bisogna valutare con attenzione dove presentare domanda, considerando la disponibilità dei posti e la concorrenza. Non ci sono purtroppo criteri utili a questo tipo di valutazione visto che l’unico dato a disposizione è quello relativo al numero dei posti messi a bando, ma non si può sapere né quanti candidati si presenteranno né quali titoli da mettere a punteggio in graduatoria possano vantare.

La quota di partecipazione al bando non è rimborsabile
Non sono previsti rimborsi della quota di adesione ai bandi per chi non rientra in posizione utile in graduatoria. Un aspetto importante da considerare nel decidere se presentare domanda specialmente se i candidati sono consapevoli di non avere già in partenza un punteggio che consenta di ambire ad una posizione in graduatoria che consenta di avere una certa probabilità di rientrare nei posti disponibili. Potrebbe essere utile ad esempio programmare già da ora il conseguimento di titoli, come master di II livello, che consentano di vantare punteggio nelle graduatorie di accesso dei prossimi percorsi abilitanti.

Attenzione alla strategia di candidatura
I docenti con tre anni di servizio possono accedere ai percorsi da 30 CFU, ma potrebbe convenire puntare ai 60 CFU, specialmente in regioni o classi di concorso con pochissimi posti disponibili. Infatti, se viene messo a bando un solo posto, questo verrà assegnato ai candidati del percorso da 60 CFU, lasciando ai candidati dei 30 CFU solo la speranza nello scorrimento della graduatoria.

È possibile uno scorrimento delle graduatorie
Chi inizialmente non risulta ammesso può essere ripescato in seguito, a fronte della rinuncia di altri candidati in posizione utile. Vale la pena restare aggiornati e monitorare la situazione tramite i siti istituzionali degli atenei anche dopo la pubblicazione delle graduatorie definitive.

Quando si riapriranno le iscrizioni?

Non è possibile prevedere quando verrà attivata la prossima edizione dei percorsi abilitanti. Tutto dipende da un nuovo decreto ministeriale, che darà il via alle successive tornate.

Una volta pubblicato il decreto, i tempi per l’iscrizione sono solitamente rapidi. In molti casi, purtroppo, molti aspiranti scoprono troppo tardi dell’apertura dei bandi – spesso a iscrizioni già chiuse. D’altra parte, trattandosi di percorsi a numero chiuso, non ha senso che le iscrizioni restino aperte per lunghi periodi.

Per non restare fuori in occasione delle prossime edizioni abbiamo predisposto una newsletter, fondamentale per ricevere aggiornamenti su bandi, scadenze, disponibilità dei posti e novità relative ai percorsi abilitanti. Iscriviti per sapere quando partiranno le prossime edizioni.

martedì 20 Maggio 2025
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