Classe di concorso A23: record di supplenze e l’opportunità della MAD

Classe di concorso A23. Numero record di supplenze e l'opportunità della MAD

Ministero dell'Istruzione

La classe di concorso A23, di cui ci occupiamo in particolar modo, ma anche tutte le altre classi di concorso e tutti gli aspiranti docenti e i docenti precari, vivono ore di trepidazione a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico.
La supplentite già arcinota e cronica della scuola pubblica italiana, che più governi hanno sempre promesso di risolvere con la stabilizzazione dei precari, e con risultati che spesso non sono stati all’altezza delle promesse, sarà ancora più grave per l’anno scolastico 2019-2020 che sta per iniziare.

Nel momento in cui scriviamo i partiti politici non hanno ancora sciolto le riserve ed il Presidente Mattarella deve ancora dare il via al secondo turno di consultazioni. La crisi di governo di agosto grava sulle spalle di chi attendeva i bandi del concorso a cattedra ordinario, del concorso a cattedra straordinario e l’istituzione dei PAS (Percorsi Abilitanti Speciali) che il governo dimissionario si era impegnato di varare entro la fine del 2019, in seguito di apposito accordo con i sindacati.

Da questo punto di vista tutto è al momento congelato e, fino a quando non ci sarà un nuovo governo, con una prospettiva che non sia solo quella di portare il Paese a nuove elezioni, il timore, che ormai diventa via via certezza, è che i concorsi verranno rimandati ulteriormente e sicuramente affidati alla cura del prossimo ministro che siederà sulla poltrona del MIUR.

Quali le conseguenze quindi di questa situazione? I sindacati prevedono che l’anno scolastico 2019-2020 possa passare alla storia come quello in cui il numero di precari e supplenti ha raggiunto il massimo storico.

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La classe di concorso A23

Nella classe di concorso a23 le cattedre che il MIUR aveva messo a bando nel primo concorso ordinario del 2016 (ormai sono passati ben 3 anni!) erano 506 per tutto il territorio nazionale. Un numero esiguo se si pensa che si trattava del primo concorso a cattedra per questa classe di concorso appena istituita. I requisiti di accesso però non erano troppo lineari perché all’epoca si passava, da una modalità di reclutamento dei docenti che prevedeva il TFA al superamento dello stesso. Il TFA per la A023 infatti non è mai stato istituito. La conseguenza fu che i posti messi a bando in molte regioni non vennero coperti dal numero dei candidati e la situazione si aggravò dopo il concorso perché il numero già esiguo di candidati fu ulteriormente ridotto dal filtro delle prove concorsuali. La situazione era e resta ancora oggi drammatica con una carenza di docenti, per questa classe di concorso, a dir poco imbarazzante. Dal 2016 in molte realtà possiamo dire che la situazione è rimasta inalterata dalla creazione della classe di concorso, con molti docenti reclutati in modo irrituale per coprire le esigenze scolastiche.
Molte speranze si appuntavano sui concorsi a cattedra previsti per il 2018 e poi slittati al 2019 ma il rischio è che la situazione si aggravi ulteriormente in seguito alla crisi che ha interrotto inaspettatamente l’azione di governo.

La “supplentite” cronica

La stima che i sindacati fanno per il prossimo anno scolastico 2019-2020 è infatti di circa 150.000-170.000 supplenze in arrivo. Questo numero spropositato è imputabile a diverse concause che sembrano aver scatenato una tempesta perfetta che sta per abbattersi sulla scuola pubblica. Vediamo quali sono le cause principali che potremmo suddividere in cause storiche e cause contingenti.

Le cause storiche, quelle a cui purtroppo siamo abituati da tempo, sono principalmente due:
– L’assenza cronica di docenti abilitati nelle GAE (Graduatorie Ad Esaurimento) in particolare per lingue e sostegno. Secondo la Cisl saranno circa 23.000 i posti che saranno vacanti su ruolo per carenza di aspiranti nelle GAE;
– Ritardi e rinvii del MIUR, anche questi cronici, nel bandire e portare a termine i concorsi a cattedra

Le cause contingenti, imputabili a scelte di politica scolastica e non, che influiscono in maniera anche rilevante sulla situazione attuale, sono anch’esse fondamentalmente due:
– L’impatto sulla scuola pubblica di “Quota 100” che ha costituito un incentivo al pensionamento di molti insegnanti con l’abbandono di cattedre che non saranno coperte da un contingente adeguato di nuovi docenti. Sempre secondo la Cisl, circa 17.000 docenti sono usciti dal mondo della scuola con “Quota 100”;
– L’assenza di un direttore generale per il personale del MIUR il cui incarico è vacante da molto tempo.

L’emergenza in numeri e l’azione del MIUR

La situazione che si va delineando, non solo per la classe di concorso a23, sembra assumere il carattere di una vera e propria emergenza di proporzioni mai viste. Nonostante il governo Conte sia dimissionario ed attualmente in carica per il disbrigo degli affari correnti, pare che il MIUR stia pressando la Presidenza del Consiglio affinché vengano emanati provvedimenti volti a tamponare l’emergenza, almeno relativamente ai supplenti di lungo corso.
La crisi di governo è una “Spada di Damocle” che difficilmente si potrà eludere visto che probabilmente già da questa settimana il ministro Bussetti, in quota Lega, lascerà in ogni caso il suo ufficio in Viale Trastevere.

Il MIUR, in periodi in cui non si respirava ancora aria di crisi, aveva autorizzato un contingente di 53.637 insegnanti, su 58.627 posti disponibili, che sarebbero stati quindi comunque insufficienti.

Nell’anno scolastico 2018-2019 il numero dei supplenti era già rilevantissimo, circa 150.000. Nell’anno scolastico che sta per iniziare, secondo le stime dei sindacati, questo numero crescerà di un ulteriore 13% fino ad arrivare a sfiorare i 170.000 supplenti su un totale, considerati anche i posti su sostegno, di 844.000.

Il MIUR si preparava ad affrontare questa ondata epocale, già prevista dopo l’approvazione di “Quota 100”, con il bando di un concorso a cattedra ordinario, un concorso a cattedra straordinario ed appositi Percorsi Abilitanti Speciali, ma nel frattempo è intervenuta la crisi di governo che ha messo il freno ai bandi dei concorsi a cattedra ed all’istituzione dei PAS.

Seguiamo da vicino in questo articolo (Concorsi a cattedra 2019) le vicende dei concorsi a cattedra, specialmente per quanto riguarda la classe di concorso a23, su cui vi terremo costantemente aggiornati con gli ultimi sviluppi.

Nuove opportunità per la classe di concorso a23 e le altre classi di concorso

Proviamo con un po’ di ottimismo a trasformare queste notizie “cattive” in una opportunità o ad intravedere quali possano essere i risvolti “positivi” di questa situazione.

Visto l’enorme numero di supplenti che dovranno essere reclutati necessariamente nella scuola pubblica l’anno scolastico che sta per iniziare, è prevedibilissimo che si possa fare ricorso, non solo alle graduatorie di III fascia, ma a tutti gli strumenti utili che si possano immaginare, per reclutare docenti.

MAD per la classe di concorso A23

Non dimentichiamo ad esempio anche gli strumenti irrituali che sono a disposizione dei Dirigenti Scolastici, come per esempio le cosiddette MAD, le lettere di messa a disposizione, che costituiscono un modo informale di reclutamento dei supplenti nella scuola pubblica.
In questi anni i cosiddetti “maddisti” sono stati sempre più numerosi e chiunque fosse interessato a candidarsi quindi può provare anche a percorrere questa strada, utilizzando questo modello di MAD.
Esistono poi servizi a pagamento che consentono, con un unico invio, di indirizzare la MAD a tutti gli indirizzi degli istituti scolastici. Questa pratica tuttavia non sempre è gradita e le mail inviate in questo modo potrebbero essere filtrate dai software antispam. Suggeriamo, per quanto possibile, di inviare singole mail, magari personalizzandole, agli istituti presso cui ci si candida.
A tal proposito esistono online degli elenchi, a dire il vero non aggiornati, di indirizzi pec e mail di scuole statali di I e II grado.

Titoli utili per tutte le classi di concorso

Vi ricordiamo infine che in particolar modo per la classe di concorso A023 è necessario essere in possesso del titolo di specializzazione. Il modo più rapido ed economico per ottenere questo titolo è quello di superare un esame di certificazione di competenza in didattica dell’italiano a stranieri (italiano L2). Ci saranno presto delle sessioni d’esame per l’ottenimento di questi titoli che sono utili perché sono valorizzati in occasione dei concorsi a cattedra e conferiscono un punteggio di 1,5 punti per tutte le classi di concorso che si somma a quello di eventuali master. Per questo motivo suggeriamo di conseguire comunque questo titolo, anche se si è già in possesso di un master di italiano L2.

Per preparare l’esame di certificazione abbiamo messo in campo un’offerta formativa mai vista prima con corsi online somministrati con formule differenti, test ed esercitazioni, con moduli a partire da soli 39,00 Euro.

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lunedì Agosto 26 2019
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