Il concorso docenti all’estero è il primo concorso per la scuola ad essere bandito nel 2024 ed è una procedura concorsuale per la selezione del personale della scuola da destinare all’estero che riguarda sia il personale docente ma anche il personale ATA.
Ai dirigenti scolastici è poi dedicato un apposito bando, sempre per l’estero.
Bandita dal MAECI (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) ed in particolare dalla Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale, a selezione è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale ieri, 2 gennaio 2024.
La procedura concorsuale è costituita da una selezione per titoli e colloquio comprensivo dell’accertamento linguistico e si svolgerà in modalità telematica o in presenza.
Chi può partecipare al concorso docenti all’estero
All’art. 3 del bando viene stabilito che “Alla selezione è ammesso a partecipare, a domanda, il personale docente e ATA, con contratto di lavoro a tempo indeterminato che all’atto della domanda abbia maturato, dopo la nomina in ruolo, un servizio effettivamente prestato, dopo il periodo di prova, di almeno tre anni scolastici in territorio metropolitano nel ruolo di appartenenza: classe di concorso/ posto (infanzia-primaria) per i docenti e profilo professionale per il personale ATA. Non si valuta l’anno scolastico in corso.”
Sono espressamente esclusi i docenti che stiano svolgendo o che abbiano già svolto uno o più mandati all’estero oppure coloro che non possano assicurare una permanenza all’estero per sei anni scolastici a decorrere dall’anno 2024/2025.
Con quali requisiti si accede
Tra i requisiti culturali per il concorso docenti all’estero è richiesto un livello minimo di competenza linguistica è pari al B2 del QCER e che dev’essere posseduto dai candidati nell’area linguistica, stabilita dal bando, e per la quale vi è l’intenzione di candidarsi. Sono valutati titoli culturali (tra cui master universitari, corsi di perfezionamento CLIL e certificazioni glottodidattiche di II livello), professionali e di servizio con un punteggio minimo di ammissione di 15 punti su 40.
Quando presentare la domanda e dove si trovano le scuole italiane all’estero
Le candidature al concorso docenti all’estero sono aperte dalle ore 9 del 3 gennaio ed entro le 23:59 del trentesimo giorno dalla pubblicazione nella GU del bando (pubblicato il 2 gennaio 2024).
La possibilità di reclutamento all’estero riguarda le numerose scuole statali italiane all’estero che abbiamo riportato in una apposita mappa con le sedi georeferenziate.
Caratteristiche del bando e supervalutazione del servizio prestato all’estero
I concorsi docenti e personale ATA da destinare all’estero attirano sempre molta attenzione per diversi motivi. Un po’ perché è il sogno nel cassetto di ogni docente della scuola pubblica quello di svolgere il proprio lavoro in un contesto differente da quello più comune, ma anche perché il servizio prestato all’estero prevedeva una supervalutazione della carriera giuridico-economica.
Il servizio all’estero risultava essere infatti il caso più frequente tra quelli che consentivano una supervalutazione del servizio sia per il personale ATA che per il personale docente come indicato dal MIUR con apposita circolare 57 del 9/2/1989.
Per poter beneficiare della supervalutazione in questione era necessario essere in servizio di ruolo con assegnazione all’estero e conseguente “collocamento fuori ruolo” per il reclutamento all’estero bandito da MAECI e MIUR. Inoltre il servizio poteva essere svolto in diverse categorie di enti tra cui le scuole italiane all’estero interessate dal bando di cui ci stiamo occupando.
L’art 673 del Dlgs 297/1994 stabiliva che “Il servizio di ruolo prestato all’estero è calcolato, agli effetti degli aumenti periodici dello stipendio, per i primi due anni il doppio e per i successivi con l’aumento di un terzo. 2. Il servizio stesso è valutato ai fini del trattamento di quiescenza con la maggiorazione della metà per i primi due anni e d’un terzo per gli anni successivi”.
La supervalutazione del servizio incideva sia sul calcolo dell’anzianità di servizio che sulla fascia di stipendio collegata all’anzianità. Queste disposizioni sono state abrogate dall’art. 38, comma 2, lett. g), D.Lgs. 13 aprile 2017, n. 64.
Le novità del bando 2024 per il concorso docenti all’estero
Una delle novità più rilevanti del concorso docenti all’estero è costituita dalla presenza, tra le altre classi di concorso, della classe di concorso A-23 per l’insegnamento dell’italiano agli stranieri. Tale classe di concorso, di recente istituzione (2016), era fino ad oggi appannaggio dei CPIA (Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti).
La comparsa della A-23 tra le classi di concorso all’estero è una bella notizia, a nostro avviso, oltre che un segnale molto chiaro.
È una bella notizia per i docenti che intendono concorrere inaugurando questo nuovo ciclo al di fuori dei CPIA beneficiando del fatto di essere i primi e quindi con un accesso più diretto al reclutamento.
È anche un segnale chiaro di indirizzo della politica scolastica perché si inserisce nel solco dell’ampliamento auspicato dal CSPI (Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione) con il parere espresso nella seduta del 13 giugno 2023 in merito alla modifica del decreto del MIUR 92/2016 sui titoli di specializzazione in italiano L2.
Il CSPI infatti in quell’occasione si esprimeva in questi termini: “Appare, a questo scopo, da considerarsi del tutto superata l’attribuzione iniziale della classe di concorso A-23 ai soli CPIA e occorre invece consentire, attraverso una revisione dell’ordinamento specifico della classe di concorso, di ampliare ulteriormente nell’organico dell’autonomia la possibilità di titolarità in tutti i gradi scolastici, quindi anche nelle scuole dell’infanzia e primaria”.
Tabelle di valutazione titoli
La politica scolastica degli ultimi anni ha investito molto nella direzione delle competenze linguistiche e glottodidattiche premiando in termini di punteggio nelle graduatorie titoli come il CLIL e le specializzazioni in italiano L2.
Si tratta delle competenze probabilmente più trasversali in assoluto che dovrebbero costituire il bagaglio di ogni docente. Proprio per questo motivo appare come un’asperità sulla strada tracciata in questa direzione, che ci auspichiamo venga presto appianata, l’assenza dei titoli di specializzazione in italiano L2 tra quelli valutabili nelle Graduatorie Interne di istituto.
Nei precedenti bandi per il reclutamento dei docenti all’estero il punteggio assegnato all’italiano L2 era di 2 punti. Tale punteggio attribuito ai master e non a tutti i titoli di specializzazione prevedeva anche un tetto massimo previsto di 4 punti su un totale di 30 conseguibili con titoli culturali.
Nel bando 2024 i titoli di specializzazione in italiano L2 continuano a non essere citati esplicitamente, ma scompaiono i master in L2 e vengono attribuiti 2 punti, senza alcun tetto massimo, ad “ogni certificazione di glottodidattica di secondo livello di cui all’allegato A del DM. 92/2016 e ss.mm.ii..”
Risulta strano tuttavia il riferimento alle successive modifiche del 92/2016 visto che le certificazioni sono titoli presenti solo nel decreto e non nelle successive modifiche e integrazioni che invece riportano titoli di specializzazione di natura differente (master di I e di II livello).
Si tratta probabilmente di un “assestamento normativo” visto che nella tabella di valutazione titoli del bando del concorso straordinario ter non sono stati citati gli aggiornamenti ai titoli di specializzazione per far valere i quali si deve ovviamente far ricorso ad una interpretazione estensiva della lettera normativa.
Questa volta vengono invece citati ma probabilmente con una dicitura ridondante ed ininfluente visto che non allarga la platea dei titoli.
Le certificazioni glottodidattiche di II livello rivestono quindi un ruolo importante se si pensa che consentono di ottenere ben 6 punti (due per ciascuna certificazione Cedils, Ditals II e Dils-PG II) sui 16 conseguibili con titoli culturali. Si è passati da un punteggio dei titoli in italiano L2 di poco superiore al 13% del punteggio previsto dai precedenti bandi ad oltre il 37% del punteggio riservato ai titoli culturali.