Diventare docenti prevede un nuovo iter con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge recante misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Le importanti novità che riguardano il mondo della scuola sono relative in particolare al sistema di reclutamento dei docenti.
Diventare docenti: il sistema di reclutamento attuale
Il capo VIII del decreto e in particolare gli articoli 44-47, contiene notevoli cambiamenti che sovvertono le modalità attuali di reclutamento per diventare docenti nella scuola pubblica.
Attualmente infatti, per diventare docenti di ruolo è necessario vincere il concorso a cattedra (ordinario o straordinario) rientrando quindi tra i posti vacanti disponibili. Se si supera il concorso ma non si rientra tra i posti disponibili si ottiene l’abilitazione.
Per partecipare al concorso inoltre è necessario essere in possesso del titolo di accesso alla classe di concorso specifica sulla base della tabella A, di tutti i CFU richiesti, indicati sempre in tabella A e dei 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche e in metodologie didattiche.
Fin qui tutto chiaro, ma col nuovo decreto questo sistema viene stravolto di nuovo.
Le modifiche apportate dal decreto
Il nuovo sistema di accesso in ruolo a tempo indeterminato si articola in tre passaggi:
- percorso universitario e accademico abilitante di formazione iniziale con prova finale corrispondente a non meno di 60 crediti formativi universitari o accademici, nel quale sono acquisite dagli aspiranti docenti competenze teorico-pratiche;
- concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o interregionale;
- periodo di prova in servizio di durata annuale con test finale e valutazione conclusiva.
Il percorso universitario e accademico di formazione iniziale sarà organizzato ed impartito dalle università o dalle istituzioni AFAM. Questo percorso è finalizzato all’acquisizione di competenze linguistiche e digitali, alla formazione in metodologie e tecnologie didattiche applicate alle discipline di riferimento e con particolare attenzione al benessere psicofisico degli allievi con disabilità. Comprende inoltre un periodo di tirocinio diretto presso le scuole e uno di tirocinio indiretto non inferiore a 20 CFU.
Questi percorsi non sono incompatibili con la contemporanea frequenza di lauree triennali o magistrali.
Insomma un cambio di passo notevole ma sorgono spontanei alcuni dubbi sulla realizzazione pratica di questi percorsi. Occorrerà attendere il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che dovrà essere adottato entro il 31 luglio 2022.