La ripresa dopo la pausa estiva porta una novità nel mondo dell’Italiano L2. All’inizio di settembre è stato infatti pubblicato il D.M. 130/2023 firmato dal Ministro Valditara lo scorso 6 luglio. Questo decreto aggiorna l’elenco dei master titolo di specializzazione in italiano L2 di cui al D.M. 92/2016.
Chi ci segue da tempo sa che i titoli di specializzazione in italiano L2 sono una macrocategoria costituita da titoli di diversa natura e di diverso tipo. Sono infatti master di I e di II livello e le certificazioni glottodidattiche di II livello. Questi ultimi titoli sono sempre stati più appetibili sia per l’economicità (rispetto agli altri titoli di specializzazione) che per la natura di titolo culturale che consente di conseguirli senza una immatricolazione, potendoli così abbinare a formazioni accademiche senza incorrere in alcuna incompatibilità relativa alla doppia immatricolazione.
Con il D.M. 130/2023 vengono inseriti tre nuovi master di I livello ai titoli di specializzazione. Nulla di nuovo se non fosse per lo scalpore suscitato dal fatto che uno di questi nuovi master L2 titolo di specializzazione è erogato da un ateneo telematico, l’Università Telematica eCampus, di cui siamo polo di studio. Il master in questione è denominato “L’insegnamento dell’Italiano agli stranieri, L2“.
Il master L2 titolo di specializzazione è quindi presente nel catalogo della nostra offerta formativa ed analizziamo qui le caratteristiche principali di questo master che lo fanno ritenere un interessante punto di svolta per gli aspiranti docenti in tutte le classi di concorso.
Prima di tutto i costi
I master L2 titolo di specializzazione elencati nel D.M. 92/2016, recentemente aggiornato, hanno tutti costi elevati con una media che supera i 2000 Euro.
In secondo luogo i requisiti di accesso
Trattandosi di un master L2 di I livello è sufficiente una triennale per potersi immatricolare. Conseguire un itolo di specializzazione tramite non una certificazione glottodidattica di II livello ma con un master L2 titolo di specializzazione diventa quindi un po’ di più alla portata dei laureati triennali. Questi ultimi infatti erano tagliati altrimenti fuori dalla possibilità di accedere alle certificazioni che, nei casi più frequenti, richiedono il possesso di una magistrale o una pregressa esperienza di insegnamento linguistico.
Punteggio riconosciuto in tutte le classi di concorso in GPS e concorsi a cattedra ma anche ai docenti di ruolo, per Graduatorie di Istituto e mobilità
Le certificazioni glottodidattiche riconoscono punteggio in GPS (3 punti) e nei concorsi (3,75 punti) come tutti i titoli di specializzazione; non riconoscono tuttavia alcun punteggio nelle graduatorie interne di istituto e per la mobilità interprovinciale. Il master L2 titolo di specializzazione “L’insegnamento dell’Italiano agli stranieri, L2“, proprio in quanto master, attribuisce punteggio anche in questi ambiti configurandosi quindi come un titolo utile non solo prima del conseguimento del ruolo, in GPS e concorsi, ma anche successivamente.
Le caratteristiche della formazione
Il master titolo di specializzazione in italiano L2 prevede 6 prove intermedie con esami singoli che attribuiscono CFU in ciascun settore scientifico disciplinare. Le prove intermedie sono scritte, con domande a risposta chiusa. La prova finale prevede la discussione di una tesi redatta dal candidato. Completa il percorso un tirocinio, obbligatorio, di 75 ore che può essere svolto in scuole pubbliche o private, con una convenzione di tirocinio tra l’ente ospitante e l’Ateneo che assume i costi assicurativi da responsabilità civile e INAIL mantenendo esente da costi l’ente ospitante.
In posizione chiave per moltiplicare il punteggio
Queste caratteristiche consentono di combinare il master L2, inserendolo in un percorso più ampio che comprenda anche altri titoli di specializzazione in italiano L2, perché per un combinato disposto tra i requisiti di accesso agli esami di certificazione è possibile utilizzarlo come moltiplicatore ideale di punteggio. Il master titolo di specializzazione in italiano L2, se correttamente combinato con altri titoli sempre in italiano L2, consente di maturare fino a 12 punti in GPS, con i soli titoli conseguiti in questo ambito (quindi con impegno decrescente), in un solo anno accademico e senza incorrere in incompatibilità. Ovviamente la possibilità di doppia immatricolazione offre ulteriori possibilità di maturare punteggio affiancando un ulteriore master o un CLIL.
Attenzione all’inserimento in GPS!
Non avendo dimestichezza con i titoli di specializzazione in italiano L2 il rischio è di frequentare un master L2 che riconosce 3 punti in GPS e svilirlo spendendolo come un master ordinario da 1 punto se non si presta attenzione nell’inserimento titoli in GPS. Il master L2 titolo di specializzazione “L’insegnamento dell’italiano a stranieri, L2” NON va inserito infatti tra i “master e corsi di perfezionamento”, dove i titoli conferiscono 1 punto e si possono inserire massimo 3 titoli conseguiti in tre anni accademici differenti.
Per beneficiare dei 3 punti occorre inserire il master titolo di specializzazione in italiano L2 tra i “titoli di specializzazione in italiano L2”, al punto B.16 per intenderci, dove non è previsto un numero massimo di titoli da inserire né limiti relativi agli anni accademici di conseguimento.
Proprio per questo motivo, visto l’inserimento in campi differenti per la valutazione dei titoli in GPS, questo master L2 può essere messo a punteggio anche se conseguito nello stesso anno accademico di un altro master (previa valutazione della possibilità di doppia immatricolazione) o di un corso di perfezionamento CLIL.
Questo significa anche un’altra cosa. Chi ha già conseguito 3 titoli da 1 punto, tra master o corsi di perfezionamento, in tre anni accademici differenti, potrà conseguire questo master titolo di specializzazione e potrà metterlo a punteggio, dato che lo si potrà inserire tra i titoli di specializzazione in italiano L2 e non tra i master ordinari. Chi non ha ancora conseguito i 3 titoli da 1 punto invece, conseguendo questo master L2, non impegnerà nessuno dei tre slot previsti per i master ordinari.
Leggende metropolitane I: il mito del master abilitante
Ci è già capitato di leggere che alcuni enti di formazione, poco competenti nella migliore delle ipotesi ed in mala fede nella peggiore, propongano questo master L2 titolo di specializzazione come “master abilitante”. Registriamo questa amenità sotto la voce “leggende metropolitane” perché, diciamolo una volta per tutte, NON ESISTONO MASTER ABILITANTI.
Proporre una formazione ammantandola di caratteristiche tanto mirabolanti quanto irrealistiche è purtroppo una “pratica commerciale” abbastanza diffusa ma a nostro avviso scorretta, che va oltre il “dolus bonus”. Di master L2 abilitanti quindi si può solo favoleggiare.
Leggende metropolitane II: consente l’accesso alla classe di concorso A-23
Più verosimile, ma non più veritiera, invece è la voce per cui di questo master L2 titolo di specializzazione consentirebbe di accedere alla classe di concorso A-23. I titoli di specializzazione in italiano L2 assolvono ad uno dei requisiti necessari per la classe di concorso A-23, ma costituiscono solo “titolo congiunto”.
Autonomamente il master in questione non assolve quindi ai requisiti di accesso a questa classe di concorso, e non può essere utilizzato in questa prospettiva da chi non abbia anche il titolo di accesso principale, senza il quale il titolo congiunto sarebbe del tutto ininfluente.
Facciamo due esempi pratici sui CFU a corredo della Laurea per accedere alla A-23
A chi è in possesso di una LM-14 di solito mancano gli esami in glottodidattica a corredo della laurea per costituire il titolo di accesso principale alla A-23.
A chi invece è in possesso di una LM-37 invece solitamente mancano gli esami in lingua o letteratura latina per integrare il titolo di accesso principale.
Ecco perché non sempre, anche con lauree specifiche, il master L2 titolo di specializzazione consente di accedere alla classe di concorso A-23.
Detrattori e ultracrepidari
Sono state mosse severe critiche al ministero sulla decisione di inserire tra i titoli di specializzazione un master L2 erogato da una Università Telematica. Tali critiche, mosse addirittura quando la decisione del MIUR era solo in nuce, erano basate però su informazioni relative alla struttura di altri master, sempre in didattica dell’italiano come L2, erogati anche dalla stessa Università eCampus. Ovviamente il master riconosciuto tra i titoli di specializzazione in italiano L2 ha caratteristiche del tutto differenti. La levata di scudi insomma ha avuto un effetto boomerang ritorcendosi contro chi ha dimostrato di non conoscere l’oggetto stesso delle critiche che venivano mosse.
Altra enormità che si è tentato di paventare sul valore effettivo di questo e di tutti gli altri titoli è basata su una interpretazione capziosa delle tabelle di valutazione titoli che testualmente recitano: “Titolo di specializzazione in italiano L2 di cui all’articolo 3, comma 2, e all’allegato A al DM 23 febbraio 2016, n. 92 , per ciascun titolo”.
Qualcuno vorrebbe proporre una interpretazione “talebana” di questo richiamo normativo suggerendo che la “e” congiunzione sia stata messa lì dal legislatore per restringere il campo ai soli titoli di cui al D.M.92/2016, che siano tanto citati nel comma 2 dell’articolo 3 quanto elencati nell’allegato A.
In sostanza, secondo chi propone questa interpretazione, sarebbe titolo di specializzazione che conferisce 3 punti solo la scuola di specializzazione biennale, l’unica ad essere citata in tutti e due i contesti.
La prassi costante dal 2016 ad oggi è stata invece, correttamente, quella di attribuire il punteggio a tutti i titoli elencati nell’allegato A del D.M. 92/2016.
Non esiste tra l’altro una nota del ministero che fornisca l’interpretazione autentica secondo le intenzioni del del legislatore che possa suffragare una interpretazione differente.
A rigor di logica poi, se il legislatore avesse voluto intendere diversamente, avrebbe potuto semplicemente evitare di citare l’allegato A. Infine, se il titolo valido 3 punti fosse stato solo uno, che senso avrebbe avuto allora precisare che il punteggio è attribuito “per ciascun titolo”?
Speriamo di aver fatto sufficiente chiarezza su alcuni punti chiave della recente normativa, sgombrando il campo sia da interpretazioni fallaci che da leggende metropolitane. Vista l’esperienza di oltre 5 lustri nel settore della didattica dell’italiano e dei titoli di specializzazione in italiano L2, siamo a disposizione per rispondere a qualunque domanda e per specifiche consulenze di orientamento volte ad utilizzare questi titoli in funzione delle graduatorie della scuola pubblica.