I requisiti Ditals 2023 sono stati modificati durante il periodo estivo ed è stato aggiornato il regolamento degli esami Cedils che consente di azzardare delle previsioni per le sessioni del prossimo anno.
Partiamo dal primo punto, i requisiti Ditals 2023 per l’accesso agli esami.
I requisiti di accesso agli esami di certificazione sono sempre un tema spinoso che dev’essere trattato con le opportune cautele ed approfondimenti. Costituiscono infatti un nodo fondamentale per chi vuole conseguire un titolo di specializzazione in italiano L2 e deve scegliere a quale certificazione puntare.
Il primo ostacolo è dovuto al fatto che il grande pubblico non è abituato a considerare le certificazioni come titoli che prevedano dei requisiti di ammissione visto che le certificazioni più diffuse, quelle informatiche e linguistiche, non ne prevedono ed è sufficiente candidarsi al relativo esame per poterlo sostenere.
Occorre fare una precisazione. I requisiti di accesso sono stabiliti dagli enti certificatori nell’ambito della propria autonomia e tra le tre certificazioni differiscono anche di molto. Tuttavia le competenze riconosciute dalle certificazioni non hanno nulla a che vedere con i requisiti di ammissione agli esami e sono attestate in base alla valutazione degli elaborati. Insomma i requisiti di accesso, più o meno rigidi, non riverberano alcun effetto sul valore del titolo conseguito.
C’è da dire poi che gli enti certificatori ci hanno abituati a cambiamenti sui requisiti, anche piuttosto repentini e con andamento non sempre unidirezionale. Si è passati da requisiti che consentivano un ampio accesso all’esame ad irrigidimenti e viceversa. Nel 2023 registriamo proprio un apparente ammorbidimento dei requisiti di accesso gli esami Ditals che andiamo ad analizzare per i tre livelli previsti da questa certificazione partendo dal livello più alto.
I requisiti 2023 per l’esame Ditals II
Per i candidati di madrelingua italiana decade ogni requisito legato alle competenze linguistiche in una lingua straniera.
Con i vecchi requisiti invece era necessario dimostrare la conoscenza di una lingua straniera almeno di livello A2 del QCER tramite il possesso di certificazioni internazionali, lauree specifiche o superamento di esami universitari oppure grazie ad un titolo di studio conseguito nel Paese della lingua straniera scelta. Altre possibilità erano date dal superamento di un esame finale nella lingua straniera scelta, presso scuole pubbliche o private o una dichiarazione formale attestante lo svolgimento di livello minimo A2 in una lingua straniera.
Per i candidati di madrelingua non cambia nulla ed il livello di competenza linguistica in italiano è sempre il C2.
Nessuna differenza tra lauree umanistiche e scientifiche
Precedentemente la laurea richiesta ai candidati doveva essere in area umanistica oppure veniva richiesto ai candidati un titolo post lauream attinente all’ambito glottodidattico (un master in didattica dell’italiano L2 ad esempio).
Nessuna modifica in merito alla formazione richiesta che può essere assolta dal possesso di 6 CFU in area glottodidattica (si tratta di esami nel settore scientifico disciplinare L-lin/02) o con specifici corsi di almeno 30 ore.
L’esperienza di insegnamento in classi di italiano a stranieri non cambia, vengono richieste sempre 300 ore di insegnamento autonomo, escludendo quindi le forme di tirocinio. Con i nuovi requisiti chi ha una laurea non umanistica non è tenuto a svolgere 300 ore di insegnamento in più rispetto ai candidati in possesso di laurea in ambito umanistico.
Novità di rilievo vengono introdotte per i candidati già in possesso di una certificazione glottodidattica di I o di II livello che vedono alleggeriti i requisiti di ammissione all’esame Ditals II. Costoro possono accedere all’esame Ditals II dopo aver svolto 60 ore di insegnamento o tirocinio in classi di italiano a stranieri in scuole o università in Italia o all’estero. Con i precedenti requisiti questi candidati erano tenuti a maturare 60 ore di insegnamento o tirocinio “monitorato”, svolto quindi in un ambito più ristretto, e dovevano sostenere una formazione specifica per la preparazione della prova orale. Inoltre i candidati in possesso di lauree non umanistiche erano tenuti a svolgere 300 ore di insegnamento “qualificato” in classi di italiano a stranieri.
Con i nuovi requisiti l’insegnamento qualificato scompare come dicitura ma non cambiano, nella sostanza, le tipologie di enti presso cui viene richiesto che venga svolta questa attività.
Come sono cambiati i requisiti Ditals 2023 per l’esame di I livello
Anche in questo caso i candidati di madrelingua italiana non hanno più bisogno di dimostrare competenze linguistiche in una lingua straniera.
Con i vecchi requisiti invece era necessario dimostrare la conoscenza di una lingua straniera almeno di livello A2 del QCER tramite il possesso di certificazioni internazionali, lauree specifiche o superamento di esami universitari oppure grazie ad un titolo di studio conseguito nel Paese della lingua straniera scelta. Altre possibilità erano date dal superamento di un esame finale nella lingua straniera scelta, presso scuole pubbliche o private o una dichiarazione formale attestante lo svolgimento di livello minimo A2 in una lingua straniera.
Per i candidati di madrelingua non cambia nulla ed il livello di competenza linguistica in italiano è sempre il C1.
Restano invariati i requisiti relativi al titolo di studio, alla formazione glottodidattica e all’esperienza pregressa di insegnamento.
I candidati in possesso della certificazione Ditals BASE vengono esonerati dalla formazione potendo accedere all’esame di I livello con soli due requisiti: competenza linguistica di livello C1 in lingua italiana ed esperienza di insegnamento. Il requisito legato al titolo di studio viene già rispettato dato che è richiesto per l’accesso all’esame Ditals BASE.
In precedenza i candidati già in possesso della certificazione Ditals BASE, oltre al livello C1 in italiano, erano tenuti ad assolvere ad una formazione specifica (un corso di 6 ore o un esame da 3 CFU) ed erano invece esonerati dall’esperienza didattica che era invece richiesta, ma in misura minore, per l’accesso all’esame Ditals BASE.
I requisiti Ditals 2023 per l’esame Ditals BASE
I requisiti restano invariati relativamente al titolo di studio ed alla competenza linguistica B2 richiesta ai candidati di madrelingua non italiana.
I candidati non devono più avere l’esperienza didattica di 15 o 30 ore di insegnamento o tirocinio a seconda del titolo di studio in proprio possesso.
Uno sguardo globale su cosa cambia
Così strutturati i requisiti rendono evidente un percorso implicitamente propedeutico che consentono un l’accesso più agevole alla certificazione di livello successivo per i candidati in possesso del titolo di livello precedente.
Unico elemento che costituisce un discrimine, per l’ammissione all’esame Ditals II è l’impossibilità di accedere all’esame, per i candidati che non sono in possesso di una laurea triennale pur avendo conseguito la certificazione di I livello.
Gli esami Cedils nel 2024 potrebbero prevedere esami anche in presenza
La seconda novità dell’estate è costituita da un paio di aggiornamenti del regolamento d’esame. Si tratta prevalentemente di piccole correzioni salvo un ampio riferimento alle modalità di svolgimento degli esami in presenza, senza escludere la possibilità di somministrazione online.
Fino a qualche tempo fa la modalità degli esami online non era affatto citata nel regolamento d’esame nonostante fosse l’unica modalità di erogazione prevista per l’esame Cedils dal 2020 a dicembre 2023.
L’inserimento dei riferimenti agli esami online fa presumere una istituzionalizzazione di questa modalità.
Il doppio riferimento alle modalità d’esame online ed in presenza indurrebbe a prevedere che le sessioni 2024 potrebbero seguire un doppio binario conservando alcune sessioni in modalità da remoto e prevedendo sessioni d’esame in presenza.
Modalità di erogazione quindi che potrebbero continuare a coesistere anche in futuro o magari solo per un periodo che consenta un ritorno graduale alla modalità d’esame pre-covid, esclusivamente in presenza, con la riattivazione di sedi d’esame locali dopo 3 anni di stop.