I modi di dire in italiano L2, una prospettiva didattica

Frasi idiomatiche, proverbi e modi di dire sono tutte espressioni fondamentali della cultura di un popolo, che non possono essere tralasciate nella didattica di una lingua straniera. Alcune considerazioni riguardo l‘insegnamento dei modi di dire in italiano L2.

Modi di dire in Italiano L2Frasi idiomatiche, proverbi e modi di dire sono tutte espressioni, spesso difficilmente traducibili in altre lingue, ma fondamentali per comprendere la cultura di un popolo. Non possono essere quindi tralasciate nella didattica di una lingua straniera. Ecco alcune considerazioni riguardo l‘insegnamento dei modi di dire in italiano L2 ed al loro utilizzo in classe.

Insegnare la cultura attraverso i modi di dire

Dal punto di vista linguistico-culturale, i modi di dire sono frasi caratterizzate da una forma fissa con un significato convenzionale, diverso da quello letterale, che permeano diverse aree tematiche (come la religione, la mitologia, la storia ecc.). Conoscere e insegnare i modi di dire in italiano L2, risulta importante per sviluppare una tra le competenze più importanti, cioè la competenza comunicativa interculturale. L’apprendimento delle frasi idiomatiche italiane, utilizzate in ambito quotidiano, quindi, può rappresentare un grande aiuto per gli studenti stranieri che vogliono muoversi ed interagire in un paese, come il nostro, in cui cultura e tradizioni sono fortemente radicati.

L’origine di alcuni modi dire

In origine queste espressioni possedevano un significato concreto e letterale, legato ad avvenimenti o a personaggi storici, oppure relazionato a usanze tipiche della tradizione. In seguito, tuttavia, essi sono passati a rappresentare situazioni più astratte e generiche, acquisendo nuovi significati simbolici, metaforici e figurati.Succede spesso che in classi di italiano per stranieri qualcuno chieda spiegazioni su espressioni ascoltate fuori dalla lezione come “in bocca al lupo” o simili. Ed è questo il momento in cui i docenti dovrebbero tirare fuori dal proprio cilindro un elenco, anche breve, delle espressioni idiomatiche più comuni sul cui significato gli studenti possono fare delle ipotesi. Se la classe è composta da apprendenti di madrelingua disomogenea si innescheranno subito dei confronti con le rispettive lingue e così il “toccare ferro” diventerà “toccare legno” per alcuni o il famoso “scheletro nell’armadio” del modo di dire italiano si sposterà “sotto al letto” o “in cantina” a seconda del Paese di provenienza degli studenti.

Vi riportiamo alcuni dei modi di dire italiani più comuni, che si possono utilizzare a lezione, insieme alle indicazioni sulle rispettive origini:

  • “A caval donato non si guarda in bocca”, questa frase risale al periodo del medioevo, in cui il cavallo era fonte di ricchezza e bisognava essere grati se si riceveva l’animale come dono, qualunque fosse la sua salute, che si valutava attraverso la dentatura. Oggi indica, infatti, che non bisogna giudicare un regalo ma esserne comunque grati a prescindere dal suo valore.
  • “A bizzeffe”, viene utilizzato per indicare “una grande quantità”. L’origine va individuata nella parola araba “bizzef” che significa “molto”, ed è stata italianizzata con il termine “Bizzeffe”.
  • “Restare al verde”, viene usato per descrivere la mancanza di soldi per potere fare degli acquisti. Una volta, gli appalti pubblici venivano svolti tramite aste pubbliche. Il battitore accendeva una candela con il fondo verde che, una volta esaurita, segnava la fine dell’asta. Se la candela si spegneva era sinonimo che si erano finiti i soldi per competere e rilanciare le offerte.
  • “Svegliarsi con la luna storta”, utilizzato quando si inizia la giornata in maniera negativa, ha un’origine molto antica. Si pensava che la Luna calante facesse impazzire le persone e i bambini e un uomo accusato di omicidio, nell’Ottocento, si era proclamato innocente affermando che la colpa era della Luna.
  • “Essere nati con la camicia”, è un modo di dire legato al passato, quando i parenti più stretti regalavano una nuova maglietta al neonato. Il dono era considerato di lusso e pochi potevano permetterselo, ecco perché oggi l’espressione rimanda al fatto di essere nati in una famiglia benestante.

I modi di dire in italiano L2

Nell’ambito della didattica dell’italiano a stranieri, i modi di dire possono essere introdotti a partire dai livelli base, tenendo sempre in considerazione però la complessità lessicale e grammaticale delle espressioni da voler presentare alla classe. Sono diversi i modi in cui poter introdurre queste espressioni, si possono, ad esempio, suddividere in base a delle categorie (modi di dire con gli animali, con i colori, con le parti del corpo, ecc.) oppure presentare all’interno di dialoghi o video (che richiamino situazioni reali) e condurre gli studenti a capirne il significato dal contesto.
Infine, anche online, sono disponibili molti esercizi gratuiti, da proporre agli studenti per rendere più motivante lo studio e facilitarne l’acquisizione.

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I modi di dire in italiano L2: le origini di alcuni modi di dire italiani e la loro utilità nella didattica dell'italiano a stranieri.
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