
Insegnare italiano L2 con la poesia è il focus della tesi discussa dalla Prof.ssa Rossella Zucaro in occasione della prova finale del “Master in Didattica della Lingua e della Letteratura italiana”.
La Prof.ssa Zucaro ci ha consentito di pubblicare la sua tesi condividendola generosamente con lo scopo di far conoscere la valenza didattica della poesia in un corso di lingua e cultura italiana, nel quadro dell’insegnamento della letteratura italiana contemporanea. Ci è sembrato il caso di proporre questa lettura nella settimana in cui ricorrono sia la Giornata Europea delle Lingue che la giornata del multilinguismo.
“La poesia di Antonella Bukovaz – Ritrovarsi e riconoscersi in un’altra lingua”, questo è il titolo della tesi che muove dall’opera della poetessa italo-slovena, autrice che rompe gli schemi poetici classici e che nasce in un luogo di confine tra Italia e Slovenia, confine geografico e linguistico.
La tesi, visto il contesto del master di cui costituisce il lavoro conclusivo, offre spunti su come insegnare italiano L2 con la poesia e propone la didattizzazione di alcune poesie con spunti utili a suscitare riflessioni sia sul plurilinguismo e sulla poesia contemporanea.
La Prof.ssa Rossella Zucaro
Rossella Zucaro nasce a Corato (BA). È un’insegnante di lingue straniere e di italiano L2. Innamorata da sempre delle lingue e culture straniere, dopo la laurea, consegue le certificazioni Ditals e Cedils oltre ad un master in lingua e letteratura italiana a stranieri.
Ha vissuto per diversi anni a Istanbul dove ha insegnato italiano a stranieri, oltre varie esperienze di insegnamento.
Una delle sue passioni è la scrittura. Infatti nel 2011 pubblica un libro di poesie dal titolo esotico Nakşhî-dil (Lingua Ricamata, Linee Infinte Edizioni).
Ha collaborato con la rivista Medeaoline, facendo conoscere la cultura e le tradizioni turche. Si è occupata dello spazio poesia e di una rubrica da lei ideata – Nel cuore delle donne – sulla rivista “La Gazzetta di Istanbul”.
Oltre a scrivere racconti e poesie, le piace anche creare unità didattiche in lingua inglese, francese e italiana LS/L2.
La Poetessa Antonella Bukovaz
Antonella Bukovaz nasce a Topolò-Topolove, un piccolo borgo al confine italo-sloveno nelle Valli del Natisone. In questo ambiente di frontiera si forma la sua sensibilità. Insegna in lingua slovena nella scuola bilingue di San Pietro al Natisone. Il tema del confine è centrale: non solo come spazio geografico, ma come soglia identitaria, linguistica, culturale. Il sentirsi in bilico, continuo attraversamento fra lingue, radici, memorie.
Tatuaggi (Lietocolle, 2006) è la sua opera d’esordio. Fra le sue opere successive: Al Limite (Le Lettere, 2011), 3×3 parole per il teatro / 3×3 besede za teater (2016), casadolcecasa / domljubidom (2021), Compagnevole animale (2022).
Voce originale del panorama poetico italiano contemporaneo (videopoesia, installazioni audio-video, performance, collaborazioni con musicisti e artisti multimediali), esplora i limiti e le possibilità della lingua, della memoria, del confine fra sé e l’altro, fra radici e futuro.
Insegnare italiano L2 con la poesia
Note alla pubblicazione della tesi: “Antonella Bukovaz – Ritrovarsi e riconoscersi in un’altra lingua”
Oggetto di questa ricerca è di far conoscere, attraverso l’opera di Antonella Bukovaz, poetessa italo-slovena, la valenza didattica che la poesia (ma direi la letteratura in generale) potrebbe avere in un corso di lingua e cultura italiana, nel quadro dell’insegnamento della letteratura italiana contemporanea.
La scelta di proporre in questa tesina la figura di Antonella Bukovaz nasce da alcune considerazioni. Innanzitutto il suo modo di intendere e fare poesia va fuori dai soliti schemi di come è concepita la poesia, ovvero tradizionalmente solo scritta, letta o drammatizzata,
mentre la Bukovaz si avvale dell’ausilio di altre arti e quindi la sua poesia è, in un certo senso, innovativa. Infatti, la Bukovaz da alcuni anni si è dedicata alla videopoesia, quindi non solo scrittura ma anche video, interazioni tra immagini, suoni, teatro; una poesia che è “contaminata” da altre arti e che la rende appunto diversa, “altra”. La grandezza di Antonella Bukovaz sta proprio nella potente sinergia tra parole, immagine e suono.
Un secondo motivo è legato alla questione di essere a confine con due lingue, sentirsi parte di entrambe le culture (a prescindere se poi prevalga una o l’altra); si sviluppa una duplice identità, non solo per chi è bilingue, come nel caso della Bukovaz, ma anche per chi è ospite in una terra straniera.
La conoscenza dell’opera poetica della poetessa e la didattizzazione di alcuni testi in contesto LS/L2, in particolar modo della didattizzazione di due poesie, “Canto per lingue sconfinate” e “Donna che guarda al dissolversi del paesaggio”, attraverso la proposta didattica allegata “Lingue e identità al confine”, ha lo scopo di suscitare una profonda riflessione sul plurilinguismo nella poesia contemporanea. Ovvero la capacità di usare le lingue che si conoscono per creare la propria identità, il proprio io; recuperare la lingua madre attraverso l’altra lingua, o le altre lingue, grazie anche a reciproche influenze, senza tradire le proprie origini, ma dissolvendo quei confini che spesso sussistono al limite tra due lingue.
È una riflessione non solo sul piano linguistico e letterario ma anche sul contesto storico del proprio vissuto (esperienza personale, etnica, ad esempio).
Antonella Bukovaz fa delle osservazioni davvero interessanti e forti sull’insegnamento della poesia e della sua scarsa diffusione presso un pubblico più ampio ed eterogeneo. Per lei la poesia ha comunque un suo posto di rilievo, come dimostrano i tanti premi e festival ad essa dedicati .La Bukovaz sarebbe da portare nelle scuole e nelle università, sia per parlare di letteratura e poesia contemporanea (quasi completamente assente nei programmi scolastici attuali o poco approfondita nei corsi universitari),sia per l’interessante interazione che ne potrebbe scaturire tra studenti e l’autrice stessa, magari anche attraverso laboratori didattici, aprire dei dibatti con l’autrice, far nascere delle collaborazioni; sperimentare dal vivo, insomma, avvicinando i giovani alla poesia o dare una possibilità di esprimersi anche attraverso la poesia, sia nella propria lingua che in un’altra lingua.
Va anche aggiunto che nella maggior parte delle scuole l’insegnamento della poesia è ancora legato a vecchi schemi, dove, il più delle volte, la lezione è frontale, statica. Mentre un approccio più dinamico e innovativo potrebbe suscitare maggiore curiosità e motivazione ad apprendere.























