Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è pronunciato sull’importanza della promozione dell’insegnamento dell’italiano agli immigrati nel nostro Paese intervenendo in occasione dell’85° Congresso Internazionale della Società Dante Alighieri, a Milano.
Nei mesi scorsi si è registrato il primo passo del Governo teso a garantire questa necessità, nel più ampio quadro della riforma dell’ordinamento scolastico del nostro Paese. L’iter dell’istituzione di una nuova classe di concorso di Italiano L2 nella scuola pubblica italiana è ormai iniziato e sono ormai molti ad attenderne l’esito con vivo interesse.
Attualmente un ruolo importante nell’insegnamento dell’italiano agli immigrati è giocato dalle organizzazioni di volontariato ed, in ambito pubblico, dai CPIA, i Centri per l’istruzione degli adulti a cui il Presidente della Repubblica ha sicuramente voluto fare riferimento nel suo discorso chiedendo un maggiore impegno nella promozione dell’insegnamento dell’italiano agli immigrati.
Credo che dovremmo essere più impegnati nel promuovere e nell’assicurare l’insegnamento dell’italiano agli immigrati che si insediano nel nostro Paese.
Sulla stessa linea, le istituzioni pubbliche devono fare la propria parte, con lucidità e impegno, per assicurare la massima diffusione dell’insegnamento dell’Italiano nei Paesi più vicini, con una particolare attenzione ai Balcani e alla sponda sud del Mediterraneo. Dove la diffusione dell’Italiano può diventare anche – non è eccessiva questa considerazione – strumento di pace, di amicizia e di collaborazione.
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