Ludolinguistica e didattica dell’italiano a stranieri

Studi recenti in campo glottodidattico hanno dimostrato come la ludolinguistica faciliti l'apprendimento della lingua straniera attraverso tecniche originali che vengono incontro ai diversi stili cognitivi degli studenti.

ludolinguistica e didattica dell'italiano a stranieriL’uso dei giochi di parole nelle lezioni di lingua straniera è ormai diventata una costante nei numerosi approcci all’insegnamento e di conseguenza anche molti docenti scelgono di ricorrere alla ludolinguistica soprattutto per le attività di revisione e di rinforzo di grammatica, lessico e abilità comunicative. Si tratta di tecniche molto versatili, che possono essere utilizzate sia per compiti specifici che coprono punti discreti (quali il rinforzo strutturale e la conoscenza lessicale), sia per compiti di tipo interattivo (comunicazione e funzioni comunicative).

Perché i giochi di parole?

Gli enigmi, le parole crociate, i giochi linguistici ecc. sono una valida applicazione in classe della teoria della bimodalità, il principio neurolinguistico secondo il quale nell’apprendimento di una lingua straniera entrambi gli emisferi lavorano sinergicamente. Queste attività infatti sostengono i processi d’acquisizione della lingua e sono utilizzabili per qualsiasi studente di qualsiasi livello linguistico e possono essere facilmente costruite in base agli obiettivi glottodidattici prestabiliti. Se ci pensiamo, le stesse origini della lingua italiana si possono ricondurre a un gioco di parole, in quanto tradizionalmente collegate all’Indovinello Veronese, testo risalente all’VIII-IX secolo d.C.:
se pareba boves
alba pratalia araba
et albo versorio teneba
et negro semen seminaba

La Ludolinguistica dunque è una disciplina idonea ed efficace nell’insegnamento delle lingue soprattutto per gli adulti, perché segue i principi di una metodologia umanistico-affettiva, consentendo agli apprendenti adulti di conseguire un rapporto significativo con la lingua, di sentirsi protagonisti del loro processo formativo, di divertirsi, di relazionarsi e intrattenere rapporti sociali con i compagni e di mantenere alta la motivazione verso lo studio.

Ludolinguistica e didattica

I benefici offerti dalle attività di ludolinguistica in classe sono innumerevoli. Innanzitutto consentono di perseguire lo stesso obiettivo didattico attraverso modalità diverse e originali venendo incontro agli studenti che hanno stili cognitivi differenti. In secondo luogo la ludolinguistica offre esercizi molto flessibili e adattabili. Tuttavia spesso il docente di italiano L2 trova difficoltà nell’applicare tecniche ludolinguistiche perché indeciso sui tempi e sulle modalità di realizzazione.
Ovviamente molto dipende anche dalla tipologia di apprendenti a cui si insegna. Se una classe è particolarmente estroversa si possono organizzare anche intere lezioni basate sulla ludolinguistica, ma se il gruppo di studenti appare restio, si possono utilizzare solo alcune attività e in particolari momenti della lezione: verso la fine quando gli studenti sono particolarmente stanchi per una “distensione cognitiva”; inserite qua e là durante la lezione; quando si devono introdurre strutture linguistiche complesse e l’utilizzo di queste attività aiuta a semplificarle; alla fine di una lezione come attività di rinforzo o recupero ecc. Le attività di ludolinguistica, come abbiamo detto, si possono proporre a tutti i livelli di conoscenza linguistica, dall’A1 al C2 del QCER, tuttavia, per i livelli più bassi, vanno accuratamente graduate e selezionate.
A livello A1, per esempio, un docente potrà proporre delle facili parole crociate, crucipuzzle, abbinamenti, acrostici, ma non proverbi, modi di dire, problemi di logica per i quali si prevede una conoscenza avanzata della lingua e della cultura, la componente culturale infatti fa parte integrante di alcuni detti popolari, dell’umorismo basato sui giochi di parole, pertanto una conoscenza limitata della lingua influisce e invalida la comprensione di questi ultimi.

Alcune tecniche specifiche

Quali sono i giochi di parole che fanno parte alla Ludolinguistica? Possiamo facilmente identificare: le parole crociate, i crucipuzzle, l’abbinamento e l’incastro, l’acrostico e il mesostico, l’intruso, l’anagramma, i rebus, le sigle, gli enigmi e gli indovinelli.
Analizziamone alcune.

Il cruciverba

La caratteristica peculiare del cruciverba è il vincolo che pone la sua stessa struttura: poiché a ogni casella corrisponde una lettera è possibile acquisire subito consapevolezza di un eventuale errore. Inoltre, la necessità di scrivere una lettera alla volta (nei modelli più complessi è possibile passare anche alla scrittura di sillabe) predispone all’attivazione della consapevolezza metafonologica: prima ancora di scrivere, il soggetto deve rievocare il suono e quindi il grafema.

Il rebus

Il rebus offre la possibilità, attraverso l’intreccio di immagini e lettere, di analizzare in anteprima la parola che comparirà; anche in questo caso la consapevolezza metafonologica è indispensabile poiché il gioco si basa sulla rievocazione di nomi/parole che poi vanno analizzati nei singoli grafemi per verificare l’esattezza o meno della risposta.

Inoltre, il fatto di avere come indicazione il numero di parole e il numero di lettere che compongono la soluzione aiuta a tendere ad annullare la possibilità di errore.

Lo scarto, la sciarada, il logogrifo, la zeppa, il cambio, il metagramma

Attraverso il gioco dello scarto si tolgono lettere o sillabe all’inizio, alla fine o nel mezzo di una parola, con lo scopo di ottenerne un’altra di significato diverso.

Nel gioco della sciarada l’attività consiste nel dividere le parole in due o più parole di senso compiuto.

Il Logogrifo si basa sulla capacità di cercare, all’interno di una parola, altre parole formate con tutte o solo alcune delle lettere contenute nel termine iniziale (a differenza dell’anagramma le lettere possono essere utilizzate anche più volte e non è necessario usarle tutte, è quindi più adatto ai bambini più piccoli o comunque alle prime armi).

Anche i giochi denominati “zeppa” e “cambio” consistono in una rielaborazione di un termine dato nel quale inserire o cambiare una lettera per ottenerne un altro di significato diverso.

Il metagramma, infine, consiste nel graduale passaggio da una parola all’altra attraverso una successione di cambi di lettera.

Per approfondire ulteriormente l’argomento rimandiamo al sito di Anthony Mollica, uno dei maggiori studiosi nel campo della ludolinguistica.

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L'insegnamento dell'italiano a stranieri attraverso le tecniche della ludolinguistica.
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